A Trento, "Di-Segno Pubblico", un ciclo di incontri su innovazione sociale e sistemi collaborativi nelle PA nel terzo settore
Un rapporto trasversale e paritario fra attori economici, Istituzioni, società civile e soggetti della formazione facilita un processo di sviluppo locale. In questo ragionamento è centrale la costruzione di una comunità coesa, che punta alla sostenibilità e a un progresso in grado di generare una crescita diffusa che coinvolga ogni cittadino.
È stato questo il tema della prima giornata di "Di-Segno Pubblico" un ciclo di quattro incontri formativi sull'innovazione pubblica organizzati dalla Provincia in collaborazione con il Consorzio dei Comuni trentini. Il primo incontro si è tenuto giovedì 28 settembre presso la sede del Consorzio dei Comuni in via Torre Verde a Trento.
Ad  aprire i lavori sono stati il Presidente dei Comuni trentini Paride  Gianmoena, con l'Assessora alle Politiche Giovanili della Provincia  di Trento Sara Ferrari. Entrambi hanno rimarcato l'importanza del  settore pubblico nel settore dell'innovazione. "In un mondo dove  aumenta la complessità - ha sottolineato Gianmoena - serve pensare a  un'innovazione aperta dove i soggetti dialogano tra di loro,  trasferendo informazioni e competenze: una collaborazione che diventa  una sfida a tutto vantaggio di un nuovo modo di fare politiche  sociali che devono diventare partecipate e non calte dall'alto. E'  quello - ha concluso - che sta facendo il Consorzio dei Comuni con  tutta la sua struttura che lavora su progetti innovativi sviluppati e  coordinati insieme ad altre realtà".
  L'Agenda dei lavori,  efficacemente coordinati da Carlo Andorlini dell'Università di  Firenze, ha visto gli interventi di Antonio Geminiani, direttore  dell'Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le  politiche giovanili, a cui ha fatto seguito la relazione di Fabrizio  Montanari dell'Università  di Reggio Emilia sul tema "I  luoghi dell'innovazione aperta". L'attenzione si è concentrata  successivamente su un altro tema "Contesti aperti" da "attori  aperti", con interventi di Andrea Minetto, dell'Assessorato  alla Cultura  del Comune  di Milano e  Salvatore Rizzo della Fondazione  di Comunità di Messina.
Dalle relazioni è emerso che oggi fare innovazione sociale significa potenziare al massimo la collaborazione fra tutti i soggetti del territorio. Serve però sviluppare sempre più processi e azioni partecipate in modo che, partendo dalla condivisione del problema, si arrivi a costruire risposte collettive.
Il prossimo incontro è in programma il 10 novembre e si parlerà di Welfare collaborativo e Reciprocità pubblica generata da reti pubbliche. Gli atri due incontri sono previsti in calendario a gennaio e marzo.
    
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