In Italia nell'ultimo anno   si sono persi in media mille posti di lavoro al giorno e il tasso di   disoccupazione ha raggiunto il 13%. Tra i giovani che hanno un'età   compresa tra i 15 e i 24 anni sono ben 107 mila i licenziati e il tasso   di disoccupazione ha raggiunto il 42,3%. Abbiamo quindi un mercato del   lavoro che non solo non assume nuove persone, ma addirittura espelle   manodopera.
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La situazione in Trentino è migliore, ma i principali   indicatori del mercato del lavoro stanno comunque peggiorando. Le   istituzioni che si occupano di economia e politiche del lavoro hanno il   compito di facilitare la creazione di nuove opportunità occupazionali e   questo si può fare anche puntando sullo sviluppo delle imprese e   incentivando le assunzioni. Anche le nostre aziende stanno vivendo,   infatti, un periodo di grande crisi con inevitabili ripercussioni sulla   domanda di lavoro. Allo stesso tempo si trovano a dover gestire i   problemi creati dalla riforma delle pensioni, la quale ha rallentato il   turnover generazionale, trattenendo in servizio lavoratori ormai   prossimi alla pensione. 
Un altro problema che i responsabili del   personale si trovano a dover affrontare è quello di soddisfare le   esigenze di dipendenti che chiedono di ridurre temporaneamente il   proprio orario di lavoro per curare figli piccoli, parenti disabili o   anziani.
L'Agenzia del Lavoro di Trento ha voluto quindi introdurre   due nuovi strumenti che potessero in qualche modo venire incontro ad   aziende e lavoratori, incentivando ad assumere nuovo personale e nello   stesso tempo contribuendo a ridurre alcuni problemi organizzativi legati   alla gestione del personale: si tratta della "staffetta o patto   generazionale" e dei "contratti di solidarietà espansivi".
LA STAFFETTA GENERAZIONALE 
Il   progetto si realizza con un accordo sindacale che prevede la riduzione   volontaria dell'orario di lavoro di un dipendente ultracinquantenne e in   condizione di raggiungere i requisiti minimi per il pensionamento tra i   12 e i 36 mesi, a fronte dell'assunzione di un giovane con contratto di   apprendistato o a tempo indeterminato.
In questo modo è possibile   alleggerire il carico di lavoro del lavoratore "anziano" e nel contempo   incentivare l'assunzione di giovani lavoratori dai 18 ai 35 anni.
L'intervento   dell'Agenzia del Lavoro consiste nell'erogazione di un contributo fino   ad un massimo di € 7.000 annui per persona che va a coprire interamente   la perdita contributiva e per metà quella retributiva del lavoratore   passato ad orario parziale.
Il sostegno viene garantito per un   massimo di 36 mesi, ovvero per il tempo necessario affinché il   lavoratore maturi il diritto alla pensione e purché, per tutta la durata   del contributo, il saldo occupazionale rimanga positivo di almeno   un'ora. 
Nel caso in cui tale rapporto diventi negativo, il datore di   lavoro dovrà impegnarsi a ripristinare il saldo attivo attraverso nuove   assunzioni o riattivando il regime di orario originario del lavoratore   prossimo alla pensione.
I CONTRATTI DI SOLIDARIETA' ESPANSIVA 
I   contratti di solidarietà espansivi sono contratti collettivi aziendali   che stabiliscono la riduzione dell'orario di lavoro di dipendenti che   abbiano l'esigenza di avere un contratto part-time a fronte   dell'assunzione di nuovi lavoratori a tempo indeterminato. Sono uno   strumento utile per favorire, ad esempio, mamme con figli piccoli appena   rientrate sul lavoro o dipendenti con necessità di curare i genitori   anziani o parenti disabili, ma non è prevista l'indicazione delle   motivazioni che hanno portato il dipendente a chiedere la riduzione   dell'orario di lavoro. Le necessità possono quindi essere anche diverse.   Potrebbe essere il caso di lavoratori lontani dalla pensione, ma che   per problemi di salute o familiari non siano più in grado di gestire un   tempo pieno o di garantire una buona performance oltre un certo numero   di ore. Diversamente da quanto previsto dalla staffetta generazionale,   non vi sono limitazioni d'età né per quanto concerne i dipendenti che   chiedono di trasformare il loro contratto da full-time a part-time, né   per i nuovi assunti.
Anche in questo caso è riconosciuto il   contributo massimo di 7.000 € annui, per la durata massima di trentasei   mesi, come per la staffetta generazionale, a condizione che sia   garantito il saldo occupazionale.
BOX APPROFONDIMENTI
Per informazioni rivolgersi ai Centri per l'Impiego o contattare il numero verde 800.264.760
http://www.agenzialavoro.tn.it/aziende/Staffetta_gen
  http://www.agenzialavoro.tn.it/aziende/cds_staffettagenerazionale
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